Il ricavato di quanto offerto per le opere numerate dell’artista
Emilio Isgrò, L’oro di Leonardo (2023), sarà devoluto a sostegno della ricerca del VIMM.
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Emilio Isgrò, L’oro di Leonardo.
Serigrafia su carta con cancellature in foglia d’oro, 2023
photo credits Andrea Valentini, courtesy Archivio Emilio Isgrò
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Artista concettuale e pittore - ma anche poeta, romanziere, drammaturgo e regista – Emilio Isgrò è uno dei nomi dell’arte italiana più conosciuti e prestigiosi a livello internazionale.
Isgrò ha dato vita a un’opera tra le più rivoluzionarie e originali nell’ambito delle cosiddette seconde Avanguardie degli anni Sessanta, che gli ha valso diverse partecipazioni alla Biennale di Venezia (1972, 1978, 1986, 1993) e il primo premio alla Biennale di San Paolo (1977). Iniziatore, fin dal 1964, delle “cancellature” di testi, applicate su enciclopedie, manoscritti, libri, mappe e anche su pellicole cinematografiche, Isgrò ha fatto di questa pratica il perno di tutta la sua ricerca. L’opera di Isgrò ha preso parte a diverse esposizioni collettive internazionali al MoMA di New York (1992) e alla Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia (1994), oltre a essere resa protagonista di numerose antologiche: Dichiaro di essere Emilio Isgrò al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (2008), Fratelli d’Italia alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma (2013), Isgrò a Palazzo Reale, Gallerie d’Italia e Casa Manzoni a Milano (2016) e Emilio Isgrò alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia (2019).
Emilio Isgrò vive e lavora a Milano dal 1956, dove nel 2019 ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro.
Investire in ricerca è una scommessa vincente per il futuro.